23 giugno 2009

135 congolesi rapiti dall'LRA

Padre Gianni Nobili è missionario comboniano in Repubblica Democratica del Congo, nella regione della Provincia Orientale. Truppe rwandesi, congolesi e diversi gruppi ribelli operano nel Kivu mentre le zone più a nord sono soggette a incursioni da parte dell'Esercito di Liberazione del Signore (LRA). L'LRA si è spostato dall'Uganda, attraverso Sudan e Repubblica Centrafricana, fino ai confini della RDC. Anche in questo caso dietro le sanguinarie azioni dell'LRA, apparentemente folli, si nascondono manovre di potere e controllo del territorio.
Alla fine, un articolo della Reuters sul rapimento avvenuto alla missione di Dakwa.


Bondo, 16 giugno ‘09

Ciò che da tempo si temeva si è ormai realizzato. I ribelli-banditi del movimento LRA hanno occupato la Missione di Dakwa e stanno avanzando verso la Missione di Ango. La gente si è rifugiata e dispersa nella foresta. Qui a Bondo, che è il centro della Diocesi, stiamo aspettando i parroci delle due missioni per conoscere i dettagli degli avvenimenti. Potete immaginare il livello di apprensione che si sta sviluppando.
Ma quello che non riusciamo a capire è l'atteggiamento di generale rassegnazione di fronte ad una situazione grave sviluppatasi durante lunghi mesi di inerzia totale da parte delle autorità politiche e amministrative. Di questa grave insicurezza e violenza che ha fatto ormai tantissime vittime, non si può e non si deve parlare.
I politici che hanno avuto il coraggio di denunciarlo sono stati zittiti. Tutto il dibattito nazionale sulla sicurezza è focalizzato da mesi sulla situazione dell'est, delle due province del Nord e Sud Kivu. Le strane manovre diplomatiche e militari che hanno portato all’arresto del generale Nkunda e alla rinnovata alleanza tra Congo, Uganda e Rwanda non convincono per nulla gli osservatori più attenti della realtà congolese.
Il presidente Joseph Kabila sta rafforzando la sua rete sempre più fitta di potere politico-economico e non accetta critiche. Qualcuno però ha avuto il coraggio di avanzare seri dubbi sulla sua volontà di controllare ed eliminare il problema di questi banditi disumani, che da anni spadroneggiano dall'Uganda al Sudan e al Congo.
Kabila deve aver offerto al movimento LRA il compito di controllare le frontiere congolesi che si affacciano sull'Uganda, naturalmente dietro adeguata ricompensa. Ora che il potere di Kabila è confermato a livello nazionale (dalle elezioni del 2006) sembra che il presidente non abbia mantenuto le promesse... il risultato logico e comprensibile è l’esplosione di rabbia dell'LRA che si è messo a saccheggiare i villaggi e i centri più sviluppati del Nord-Est della Provincia Orientale.
Dal mese di settembre 2008, la lista delle missioni saccheggiate è lunga e dolorosa: Duru, Faradje, Dungu, Dorma, Banda, Boeli...
Il numero delle persone uccise è dell’ordine di centinaia, a decine di migliaia è salito il numero dei rifugiati interni che hanno dovuto abbandonare i loro villaggi distrutti dai ribelli. Eppure nessuna decisione politica e militare di intervento nella zona è stata presa. C’è chi parla di una agenda non scritta, della decisione dell’autorità centrale di abbandonare l'etnia Zande, (la maggioranza della gente che abita le nostre zone).
E noi siamo qui, testimoni e compagni del doloroso cammino di questo popolo, ferito da anni e anni di violenza che sembra aver dimenticato una storia di conquiste e di vittorie, di alleanze preziose con tanti popoli.
Sembra che siano spariti i capi famosi, gli Avongara che hanno guidato il popolo per secoli, fino all’arrivo dei conquistatori Europei, Belgi, Francesi e Inglesi. Fino alla spartizione del grande popolo in tre diversi Paesi: Sudan, Congo e Repubblica Centrafricana.
Camminiamo con loro, da fratelli e da amici, e condividiamo la loro storia quotidiana. Stateci vicini. Abbiamo bisogno della vostra preghiera e della vostra amicizia per essere fedeli alla nostra missione.

p. Gianni

Vedi anche : Uganda's LRA rebels kidnap 135 Congolese villagers [Reuters]
Fonti : PaneSpezzato.it
Foto : Twende.it

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